Sincronizzare le attività del piazzale logistico: ecco come ottenere processi reattivi ed interazioni efficaci
La logistica fa rumore
Silente e rumorosa: due aggettivi che caratterizzano la logistica. Un settore che quando funziona sembra quasi inesistente, ma nel momento in cui riscontra problematiche diventa talmente rumoroso da destabilizzare l’intero mercato. Lo sa bene chi lavora in tale ambito e quotidianamente tenta di raggiungere un compromesso vincente tra le parti.
Load Manager, in questo, è un supporto valido e concreto per i propri clienti, intervenendo sulla pianificazione e riallocazione, in tempo reale, degli slot di carico e scarico.
Nel fare questo è importante prendere coscienza delle esigenze del magazzino, dei trasportatori e degli ulteriori stakeholders coinvolti, accrescendo la propria flessibilità, dinamicità e capacità di monitorare abilmente le attività del piazzale.
Criticità di un approccio statico
Non considerare la gestione del piazzale prioritaria, basare le stime solo sui tempi medi, dettare unilateralmente orari fissi e prestabiliti e credere che la programmazione della giornata in corso non subirà alcun cambiamento è un approccio poco costruttivo ed efficiente.
Le criticità alle quali si può assistere in tali casi, infatti, possono essere:
- assenza di una ragionevole distribuzione del carico di lavoro;
- tempi di attesa esageratamente lunghi;
- necessità di sostenere costi legati alle soste;
- problematiche di sicurezza legate alle ridotte capacità fisiche del piazzale;
- calo di immagine e reputazione verso l’esterno;
- solleciti continui e talvolta vani;
- assenza di misurazione e visibilità dell’intero processo logistico;
- ritardi nelle consegne ai clienti.
Effetti del modello di pianificazione
Raggiungere compromessi vincenti tra le parti e sincronizzare, dunque, le attività del piazzale permette di ovviare le criticità di cui sopra e, nello specifico, sostiene:
- il magazzino, nello svolgere le proprie attività più velocemente, gestendole con tempi di risposta inferiori e mostrando così una maggiore reattività;
- il trasportatore, nel recuperare margini utili (principalmente in termini di tempo) ed essere maggiormente predisposto alla collaborazione, ad esempio rispettando la puntualità.
Utilizzare un modello di pianificazione, infatti, consente di migliorare la puntualità fino al 70% e di ridurre i tempi di carico/scarico del 30%.
Si tratta di risultati raggiungibili partendo da set di informazioni semplici, ma ottimizzati e di qualità, raccolti in fase di prenotazione delle attività di carico/scarico, in grado di disincentivare errori nella pianificazione e di non gravare sull’operatore, stimolando un’interazione più efficace.
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